Raccordi Idraulici: come montarli

Montare e sostituire raccordi idraulici non è un’operazione difficile e spesso può far risparmiare parecchi soldi, invece di chiamare un professionista e dover aspettare che arrivi.

Bisogna sapere dove mettere le mani, perché si rischia di incappare nella gocciolina che, se non è a vista, può causare problemi molto gravi alle pareti perché rischia di farle impregnare e ammuffire. Vediamo quindi come si fa a cambiare i raccordi idraulici.

Quali sono gli attrezzi per montare i raccordi idraulici

Innanzitutto bisogna considerare il fatto che tutta la tuberia in Italia ha misure davvero particolari, perché non segue la scala in mm ma è in pollici e per la precisione 1/4, 3/8, 1/2, 3/4. Questo deriva da una motivazione storica alla quale dobbiamo rassegnarci, perché le condutture di un tempo venivano tutta dal Regno Unito e lo standard è rimasto quello. Vediamo di seguito quali strumenti bisogna adoperare, in base alle indicazioni fornite da idraulicobolognaeprovincia.it, idraulico esperto nella città di Bologna.

Occorre avere a disposizione chiavi adatte. Naturalmente non è necessario acquistare un set completo di attrezzi in pollici, basta prendere una di quelle regolabili a rullino e avere a disposizione sempre due strumenti fondamentali che sono il pappagallo, oppure in alternativa una chiave svedese e una cagna per raccordi più grandi.

Inoltre serve avere a disposizione insindacabilmente un rotolino di teflon. Si tratta di un nastro di materiale sintetico estremamente sottile, quasi impalpabile, di solito di colore bianco, la cui funzione principale è quella di impedire completamente ogni rischio di sgocciolamento perché è idrofobo.

L’acqua semplicemente non riesce a scorrerci sopra in maniera corretta e quindi rimane bloccata. Una volta che si hanno a disposizione tutti gli attrezzi e soprattutto i raccordi, si provvede per prima cosa a prendere bene le misure.

Infatti, spesso ci si trova a lavorare in spazi angusti e sbagliare dimensioni può portare qualche piccolo fastidio dovendo così ricominciare da capo tutto il lavoro.

Avvitare i raccordi idraulici: come si procede

Una volta messi in posizioni in maniera sommaria tutti i tubi, si avvolge il teflon con due o tre giri sull’avvitatura. Molti modelli moderni di raccordo hanno questa parte anche leggermente dentellata per garantire una migliore adesione del nastro che tende a essere piuttosto scomodo e sfuggente e in generale serve un po’ di manualità per avvolgerlo intorno alle avvitature.

Si inserisce il primo lato del raccordo e si fissa, stringendolo non del tutto, perché serve un po’ di mobilità, per proseguire il lavoro dopo aver protetto anche l’altro lato con il teflon.

Vanno allineate le due parti mettendole il più possibile nella posizione definitiva prima di cominciare a stringere con gli attrezzi. É importante ricordarsi che gran parte dei raccordi, sia quello in bronzina che in ottone, che possono essere protetti con uno strato di nichel e apparire grigi, sono fragili e resistono male a trazioni scorrette.

Occorre una presa recisa per un buon lavoro ed evitare di creare dentellature e crepe. Se si sta lavorando con raccordi in acciaio zincato, il grado di precisione richiesto è più basso, anche perché le tubature realizzate in questa lega metallica inossidabile sono leggermente flessibili.

Se si sta lavorando con tubature e raccordi in PVC non c’è bisogno di utilizzare attrezzi impegnativi ma al posto del pappagallo e della chiave svedese è meglio scegliere quelle inglesi regolabili, perché permettono una presa migliore sulla plastica.

In ogni caso bisogna aggiungere un giro di teflon, anche se sono dotati di guarnizioni, perché con il tempo la gomma può calcificarsi e perdere di efficacia e conviene partire col piede giusto.

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